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La sorpresa: video dedicato a tutti quelli che sono lontani

Questo video richiama per certi versi il più celebre annuncio "vuelve a casa, vuelve por Navidad" (torna a casa, torna per Natale); in parte il discorso virale contro i politici e gli imprenditori corrotti, la condizione dei giovani spagnoli ed i casi di emigrazione “forzata”, ed ancora, molta emotività.

Chiunque viva lontano dai suoi genitori/parenti li lascerebbe a bocca aperta se si presentasse a sorpresa a casa, però la sorpresa è ancora più grande se, per lavorare, ti sei spostato in un altro continente e ti immaginano dall’altra parte dell’oceano. "Finalmente torniamo. Oggi vogliamo regalare a tutti quelli che sono andati via ed a chi è rimasto per lottare in cerca di un cambiamento, l’emozione di una madre mentre torna ad abbracciare suo figlio", spiega una voce narrante nel video.

LA SORPRESA: Dedicado a todos los que están lejos (la sorpresa: dedicato a tutti quelli che sono lontani)  tratta del rientro a casa di Esther e Jorge, due ragazzi di Valencia di 30 e 34 anni, lontani da casa da due anni e mezzo.

È il loro rientro a casa, ma potrebbe essere quello di molti altri: cresce, difatti, il numero di giovani disposti a cambiare nazione per lavoro, soprattutto se si considera che il 56,13% dei giovani al di sotto dei 25 anni che vogliono lavorare in Spagna non trovano un posto. Ed, insieme a loro, anche la generazione degli over 45 anni, che lasciano il loro paese perché qui non avrebbero avuto “né presente né futuro”.

Quasi 400.000 persone hanno scelto di emigrare dal 2008.

Ci sono lacrime per il rientro e lacrime di addio, perché questa coppia che visitava i propri genitori in Spagna aveva anche un biglietto di ritorno a Puerto Morelos, Messico, un paese della Península del Yucatán riconoscibile per il suo antico faro inclinato e dove lei lavora come addetta alla qualità in un hotel di lusso e lui, come freelance. Le ultime, ovvero queste  "lacrime amare", le dedicano nel video a "politici, banchieri e imprenditori speculatori che hanno fatto sì che il nostro paese non potesse darci una opportunità".

 

"NOI NON RESTIAMO FERMI A COMPATIRCI"

Con il video "volevamo donare un po’ di fiato a quelli che sono in situazione di stallo", scrivono via mail a El HuffPost. "Noi non restiamo fermi a compatirci. Cerchiamo una soluzione, siamo coraggiosi, guardiamo al futuro e agiamo. Se dobbiamo andar via dal nostro paese allora partiamo, se dobbiamo riunirci ogni giorno nelle piazze allora facciamolo. Una frase che ci piace molto e che uscì dal 15M è: Se non ci permetterete di sognare, noi non vi lasceremo dormire…"

 

Esther lavora 12 ore al giorno e ne ha, "con fortuna", uno libero a settimana. "Lo stipendio certamente basta per vivere, ma non rende affatto giustizia al lavoro svolto. La posizione di Jorge, dopo un anno e mezzo, è ancora irregolare. La lotta per ottenere i permessi è intensa. Inganni da parte di avvocati e condizioni di lavoro difficili dovute alla mancanza dei visti. Pagare la dogana per un timbro e paura al ritorno per la possibilità che non lo facciano rientrare”.              

"Ovvio, ci piacerebbe tornare, ma abbiamo paura. È vero che siamo viaggiatori per eccellenza, lo portiamo dentro e questa è una parte di noi, però il giusto sarebbe avere la possibilità di farlo quando una persona lo desidera. Al momento non è così", affermano i protagonisti del video.

Il video, dicono, è anche una via di mezzo tra la denuncia ed il cambiamento. "Dal primo momento in cui scoppiò il 15M sognavamo questo momento, sognavamo di poter aggiungere il nostro piccolo granello di sabbia alla lotta. Non possiamo permettergli di vincere. Non possiamo restare in silenzio. È un nostro dovere lottare, un cambiamento è possibile, però nessuno lo farà al posto nostro", scrivono.

 

Articolo tradotto da huffingtonpost.es

link ad articolo originale http://huff.to/1almXkq 

http://huff.to/1almXkq
Tag(s) : #Mobilità Internazionale, #news dal mondo