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Why do young people migrate -  Perché i giovani emigrano?

L’OIL, l’organizzazione internazionale del Lavoro, risponde ad alcune domande fondamentali circa l’emigrazione giovanile, ovvero sui 27 milioni di giovani, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, emigrati nel mondo in cerca di nuove prospettive future

 

Quali sono le motivazioni che spingono i giovani ad emigrare?
I giovani sono il più grande gruppo di individui che migrano ogni anno principalmente in cerca di un lavoro dignitoso e di migliori condizioni di vita; molti sono anche quelli che si spostano per proseguire il percorso di studi o per ricongiungimento familiare e per motivi umanitari.

 

Quali fattori influenzano la decisione di emigrare per lavoro?
Disoccupazione, sottoccupazione, bassi salari e la povertà della famiglia sono fattori importanti, così come la disponibilità di posti di lavoro all'estero. Nei paesi in via di sviluppo, in particolare, i giovani decidono di emigrare per aiutare le famiglie a far fronte alla povertà, dovuta a crisi finanziarie o a catastrofi naturali.

 

Giovani migranti istruiti trovano migliori opportunità all'estero?
Sì, più educazione in generale significa salari più alti all'estero, ma molti immigrati giovani e colti sono troppo qualificati per i lavori che svolgono  all'estero.

 

Che lavoro fanno i giovani migranti?
La maggior parte dei giovani lavoratori migranti sono impiegati nel settore dell’ agricoltura o nei servizi legati alla ristorazione e turismo.

 

Come se la sono cavata i giovani migranti durante la crisi economica?
I tassi di disoccupazione dei giovani lavoratori migranti durante la crisi sono aumentati  e sono spesso il doppio di quelli di tutte le altre categorie di lavoratori; ciò è conseguenza del fatto che molti sono impiegati in settori più sensibili alle variazioni economiche e a contratti di lavoro precari.

Inoltre i giovani migranti sono spesso esclusi dai programmi del mercato del lavoro in grado di migliorare le opportunità occupazionali o da misure di protezione sociale.

 

Quali sono i vantaggi della migrazione per i paesi di destinazione?
I migranti  occupano posti di lavoro vacanti soprattutto in determinati settori, sopperiscono alle carenze di competenze e contribuiscono alla sopravvivenza e all'espansione dei settori in cui le imprese stanno assumendo migranti.

I giovani lavoratori migranti  non sono in concorrenza con i lavoratori autoctoni e i loro guadagni contribuiscono  a rafforzare l'economia attraverso i consumi e gli investimenti, pagano le tasse e contribuiscono alla sicurezza sociale e allo sviluppo dell'economia e della società dei paesi di destinazione.

Quali sono gli effetti negativi della migrazione per i paesi di destinazione?
Alcuni dicono che i lavoratori migranti possono, in alcuni casi, deprimere i salari dei lavoratori locali. Tuttavia, questa depressione dei salari può essere compensata da investimenti legati alla disponibilità di manodopera, che crea posti di lavoro sia per i migranti che per i lavoratori autoctoni. La ricerca condotta per i paesi OCSE mostra che l'impatto fiscale dell'immigrazione nel corso degli ultimi 50 anni è trascurabile e i giovani  migranti istruiti sono riconosciuti come un gruppo che contribuisce costantemente allo sviluppo economico di questi paesi.

 

Quali sono i vantaggi della migrazione per i paesi di origine?
La migrazione può portare a "brain gain", cioè al trasferimento di conoscenze e competenze dai paesi di destinazione verso i paesi di origine e di maggiori investimenti in materia di istruzione nei paesi di origine attraverso le rimesse dei migranti.

Queste rimesse aumentano il reddito delle famiglie, delle comunità locali e delle economie nazionali, in particolare nel medio-lungo termine, ed è  in grado di ridurre le disparità di reddito.

 

Quali sono gli effetti negativi della migrazione per i paesi di origine?
I paesi di origine possono subire  una carenza di manodopera a causa della migrazione, che può portare alla c.d. "fuga di cervelli", che priva questi  paesi di persone qualificate necessarie per sostenere l'economia. Ci possono essere anche cadute di produttività quando i migranti altamente qualificati lasciano il paese.

 

Cosa possono fare i paesi ospitanti e i paesi d’origine per massimizzare i benefici e ridurre i rischi dovuti alla migrazione internazionale del lavoro?
Le politiche del lavoro dovrebbero assicurare che la migrazione di un giovane operaio diventi una opportunità per lo sviluppo economico e sociale sia del paese di origine che di destinazione.

I paesi di origine hanno bisogno di mettere in atto sistemi in grado di garantire ai potenziali migranti facile accesso alle informazioni circa i paesi di destinazione, fornire una adeguata formazione prima della partenza e garantire supporto e assistenza.

I paesi di destinazione dovrebbero a loro volta basare le politiche d’ingresso dei lavoratori migranti  su un'analisi seria del mercato del lavoro nonché prendere in seria considerazione la tutela dei diritti di questi lavoratori, pur garantendo la parità di trattamento con i lavoratori locali.

 

Tag(s) : #Mobilità Internazionale